sabato 21 maggio 2011

giovedì 19 maggio 2011

FARA' UN CALDO BESTIALE...



Da quel che so ci saranno giorni in cui la temperatura potrebbe arrivare a 45 gradi.
Oggi ho procurato due magliettine antisudore fatte di una fibra composita di carbonio e polipropilene, è un materiale che, mi hanno assicurato, assorbe il sudore, lo porta fuori e non ci accorge di nulla.
Spero di non puzzare come una carogna dopo un'ora. Mi hanno giurato che non succede.
Se dovessi bollire, taglierò le maniche, poi farò delle aperture supplementari, in emergenza anche degli squarci.
Meno male che ogni tanto incontrerò dei fiumi. Sempre che a 45 gradi non siano asciutti come un osso calcinato.
Vabbe', sono curioso di vedere come funzionano.

Sarebbero queste.



Ho organizzato una teorica riserva d'acqua di dodici litri.
Avrò sulle spalle un camelback da due litri, terrò nella borsa altre sacche piatte da due e tre litri che pesano pochissimo e non occupano spazio ma all'occorrenza le posso riempire fino a dodici litri di autonomia.






Certo che però l'arma segreta io ce l'avrò, imbattibile contro la sete e il caldo:







mercoledì 18 maggio 2011

DISEGNI DEL MARIETTO "MUZ" CIACCIA

Mario è un GENIO, ha fatto questo disegno.
Ho le lacrime agli occhi dal ridere.
Grazie.

Se cliccate sopra al disegno lo vedete meglio.







INTERVISTA

Motoblog ha pubblicato un'intervista, molto orgoglioso. Dopo le interviste rilasciate sul podio del Rally di Sardegna 2004 del quale sono il noto vincitore, nessuno mi aveva più intervistato.
Date un'occhiata alla pagina PRESS.
Ciao Mamma!

lunedì 16 maggio 2011

TEST ABBIGLIAMENTO


Nella giornata campale di ieri ho approfittato dell'occasione per testare giacca, pantaloni, casco, stivali che porterò con me.
Quando mi sono vestito sembravo un manichino da mettere in vetrina, imbarazzante. Anche perché attorno a me c'erano piloti con addosso roba vissuta, ho visto anche qualche strappo, parti scolorite dall'uso, rattoppi, tracce di fango secco. Tutti avevano stivali reduci da tante battaglie, i miei li avevo tirati fuori dalla scatola un'ora prima. Insomma tutti erano "adventure" mentre io ero ready to shop.
Dopo mezz'ora ho provato il senso di appartenenza al gruppo, finalmente lurido come un maiale.
La moto di un pilota s'è incastrata in un solco con le pedane. Il solco era pieno di melma molle, profonda trenta centimetri. La compagnia della spinta s'è attivata e in dieci minuti abbiamo portato la moto oltre la palude. A quel punto ero già un po' sporco ma c'erano degli strani contrasti tra alcune parti già infangate e alcune zone che ancora odoravano di nuovo. Avevo lo stivale sinistro tutto marrone, l'altro ancora nuovo di zecca. Troppo sbilanciamento.
Mentre tutti si riorganizzano per partire decido di fare il ganzo e vado davanti, oltre la guida, tanto avevo la traccia sul gps...
Fatti cento metri nel bosco trovo un altro solco rotto e pieno di melma ancora più insidiosa. C'è un passaggio migliore a destra ma è stretto, e c'è pure un albero di mezzo. Penso: parto a tutto fuoco, mi lancio nel pozzone ed esco dall'altra parte contando sull'effetto sorpresa e velocità, nutrendo il mio ego e facendo schiattare di invidia tutti gli altri. Mi giro, non arriva nessuno. Bene, vado. Quando arriveranno e mi vedranno già dall'altra parte schiatteranno di invidia.
Inserisco la prima e via, seconda, gas e dentro. La melma era più profonda della pozza precedente, la moto si è bloccata e il fango ha sommerso le ruote. Nessun problema, scendo e spingo. La ruota posteriore girava a tutta forza e la moto non faceva un movimento in avanti. A forza di spingere l'ho praticamente tirata fuori usando solo braccia e gambe. Il motore ha aiutato ben poco. Quando sono stato fuori dalla palude mi sono guardato, ero ricoperto di una glassa marrone e grigia. Ne avevo anche sulle chiappe, si sentiva il fresco che bagnava le mutande. Un po' di fango colava dagli alberi sopra di me, inaugurando anche il casco. Poco dopo sono arrivati due piloti, hanno guardato prima me e poi la pozza. Hanno capito, si sono guardati a vicenda, non hanno fatto commenti. Avevo un po' di fiatone. Hanno capito.
Però, dopo, mentre viaggiavamo in una valle di grano ancora verde, una valle senza costruzioni umane ma ricoperta di solo grano, papaveri, margherite, cielo, nuvole bianche e vento mi sono sentito sporco come gli altri. Mi sono sentito di appartenere. Bello.







domenica 15 maggio 2011

GPS, SCUOLA PRATICA.

Oggi è stato il gran giorno, uso pratico del GPS nei boschi e nelle campagne, INTO THE WILD...
Il raduno era a Castelnuovo Don Bosco, il mio maestro Corrado e un gruppetto di amici suo. L'obiettivo per  loro era di fare una bella scampagnata fuoristrada di 200 km nel Monferrato, per me era la prova del fuoco.
Ieri Corrado mi ha inviato con una mail la traccia del giro di oggi.
L'ho scaricata sul pc e poi messa nell'ordigno elettronico. Quasi da solo.
Ieri ho montato l'ordigno nel suo alloggiamento e poi il tutto è stato fissato sul manubrio della XR 400. Ma mancava un pezzo, il pippolo che si avvita nel retro dell'aggeggio. Niente paura, ho usato una fascetta che ha fatto il suo servizio egreggiamente.
Questa mattina ero emozionato come uno scolaretto al primo giorno delle elementari.
Ebbene, me la sono cavata, basta seguire la traccia et voilà, si naviga.
A volte ho "pascolato" ma per pochi metri.
Insomma, ce l'ho fatta e in più, attenzione, il maestro, "Dottor Livingstone I suppose" mi ha detto che per essere la prima volta me la sono cavata molto bene. L'uomo non sa che sono il vincitore assoluto del Difficilissimo Rally di Sardegna 2004-2005.
Che noia 'sti Rally.