sabato 3 settembre 2011

RELAZIONI SUI MATERIALI.

Bene, finito il viaggio, passo a tirare un po' di somme.
Mi piace avere la possibilità di parlare dei materiali e delle attrezzature che ho usato quotidianamente.
In primis la moto, poi in ordine verranno il casco, il completo di giacca e pantaloni, gli stivali, poi il materiale fotografico, le borse da moto, lo Spot, l'iphone, l'ipod, il GPS (incredibile, ho delle cose da dire sul GPS!) e poi ancora le varie e le eventuali.
Ho raccolto molto materiale fotografico e video. Di tutto il materiale video verrà realizzato un documentario sempre che le immagini che ho realizzato siano degne, lo deciderà Riccardo di Visual Studio, il mio maestro di video e filmine, sarà lui il regista della post produzione e il montatore, io sono stato solo un indegno cameraman.
Ho moltissimi appunti scritti e registrati a voce sull'ipod. Dagli appunti mi piacerebbe realizzare un manoscritto, ho già scritto gran parte della preparazione del viaggio e poi, con un bel po' di fortuna, chissà...
Ho moltissimi ricordi e immagini che però a volte si mescolano tra loro. Talvolta emergono fatti che fino al momento prima non avevo percepito, altri scompaiono e poi ritornano. Mi darò del tempo per raccoglierli tutti.
Insomma, poco alla volta sto riemergendo alla vita di questa parte del globo, tra lunghe crisi di insonnia e penosi casini rientro in pista.


venerdì 2 settembre 2011

UNA FESTA?

Zia Mary Bombardona è ancora in California ma la lenta macchina della burocrazia doganale si sta muovendo.
Un giorno arriverà qui.
Sarebbe bello fare una festa come quella che abbiamo fatto per l'Enciclopedia, con Zia Mary in primo piano.
Magari in autunno.
Mah, ci sto pensando ma sono progetti ancora annebbiati.
Per ora sono appiattito a terra, l'altra sera ho dormito due ore, ieri sera tre quarti d'ora, dalle 23.15 alle 00.00 e ho preso una compressa di Melatonina da 5 mg.
Ho il down peggiore che mi sia mai capitato.
Qualcosa non va e non mi è dato modo di capire.

mercoledì 31 agosto 2011

JET LEG...

Il giorno e la notte si sono ribaltate.
Ieri mi sono svegliato alle 03,30. Nella giornata sono rimasto vigile come uno zombie, l'elettroencefalogramma di una vongola, alle 22,30 sono andato a dormire, sveglio come fosse mattina.
"Oggi" mi sono svegliato alle 01,30 e mi sento perfettamente mentre tutta l'Europa sta dormendo e si incazzerebbe se venisse svegliata adesso.
Ho provato a far finta di dormire e non è servito. Ho letto, ho ascoltato la radio, servito a nulla.
Alle 03,30 ho fatto colazione e adesso sono pronto a cominciare una giornata di slancio. Credo che a mezzogiorno andrò a dormire.
Se facessi l'hostess sarei in un costante casino di sonno e veglia, dormirei in piedi mentre servo i pasti ai passeggeri e starei sveglio in albergo.
Non oso immaginare se facessi il pilota di linea cosa succederebbe. Al quinto aereo schiantato mi licenzierebbero, come minimo.
Come si fa a ritornare a ritmi circadiani normali?

Hostessa '62

martedì 30 agosto 2011

TORNATO

Sono di nuovo di qua. Qua in Italia, dico.
All'aeroporto ho trovato un bel comitato di accoglienza fatto dai miei genitori e da un gruppo di amici, tutti con indosso la maglietta del viaggio. Non mi aspettavo nulla di simile, mi ha fatto molto piacere.
Il jet leg mi ha svegliato alle tre questa mattina e non c'è più stato verso di dormire.
Non so bene cosa dire, mi pare di aver lasciato l'Italia ieri e sono già qua di nuovo.
Certo l'impatto non è stato facile, mi hanno già messo sotto il naso una lista di appuntamenti di lavoro e del lavoro, francamente, me ne ero scordato del tutto, mai sentito la mancanza. Quando mi sono trovato davanti ai cavalli dei cowboys una mano in bocca gliel'ho messa ma solo per automatismo.
Nei prossimi giorni avrò modo di scrivere ancora delle cose, riflessioni finali, una visitazione dei materiali che ho usato e anche su Zia Mary Bombardona che sta ancora in California, in attesa di un modulo elettronico che devo compilare ma mi chiedono un numero che non possiedo, lo spedizioniere sta dialogando con la dogana per capire che fare. Poi arriverà anche lei.

Grazie ancora a tutti voi per avermi fatto compagnia tutti questi giorni, siete stati molto importanti, siete stati parte del viaggio.

P.

domenica 28 agosto 2011

INCONTRI IN CITTÀ

Mi sono immerso in chinatown con la
bicicletta.
La bellezza del viaggiare da solo è che decidi all'istante.
Cercavo un posto per il pranzo, mi sono infilato in un ristorante che sembrava più un magazzino con sedie, tavoli e attrezzi per la
cucina compresi dei contenitori di alluminio
per la cottura a vapore.
Tutto era piuttosto sporco ma il cibo cucinato da due signore cinesi era buonissimo. I clienti erano solo cinesi. Pagato cinque dollari per una generosa ciottola di noodles con verdure e pollo e tre ravioli al vapore che avevano un sapore eccezionale.
Certo se una Asl italiana fosse entrata lì dentro avrebbe proceduto con una sterilizzazione col napalm ma che ne sarebbe stato dei sapori?

Poi c'è da dire di Owen, un signore di 74 anni che ho incontrato ieri in Market Street e altre due volte oggi, sono andato a cercarlo perchè è veramente un tipo pazzesco e ha un ottimo senso dello humor.
È molto ben vestito, completo nero, bombetta grigia di paglia. Scarpe lucide.
Da 27 anni si siede, da lunedì al venerdì, sullo
stesso estintore dei pompieri in Market street e mostra un cartello fatto da lui, a due facce. Campeggiano due scritte ben chiare: NO SEX.
Poi una infinita di altre piccole frasi sulla questione morale del sesso in tutte le sue forme.
Sta seduto rivolgendo le spalle alle auto proprio su un attraversamento pedonale regolato da un semaforo. I pedoni si fermano al rosso e lui si rivolge a loro dicendo: donna vergine e uomo vergine, non c'è altro modo per la Salvezza. Smettila col sesso fino alla fine dei tuoi giorni. Sesso solo per fare figli. Il condom è roba del diavolo. Fate attenzione.
Insomma secondo il signor Owen chi pratica sesso al di fuori degli intenti procreativi va nel
profondo dell'inferno senza possibilità di ritorno.
Lui stesso si dichiara vergine, lui è sposato con Dio.
Mentre sto lì a discutere con Owen sulla questione inferno si e no e sesso si e no arriva Dolores, signora messicana che è anche una sorta di vigile urbano. Lo conosce.
Anche lei viene dichiarata peccatrice.
Chiedo a Owen se oggi è riuscito a convincerne almeno uno. Risposta: sto ancora lavorando con te!
Questo Owen mi è piaciuto, riesce pure a prendersi in giro e ci siamo fatti delle grasse risate. Ciò non toglie che lui di me pensi peste e corna come di una grandissima parte dell'umanità.
Però fa ridere.
Adesso ho sonno, appena trovo il tempo scrivo della gaffe fatta presso ll'affitta biciclette con uno degli addetti che è una trans e fa la ciclista nel senso della meccanica/consegnatrice/ritiratrice di biciclette.
Io lo sapevo che a San Francisco c'è gente strana. Ci vorrebbero un paio di mesi per incontrarne un po', poi bisognerebbe rivolgere la moto verso sud, scendere alla terra del fuoco e risalire fino in alaska e poi ancora in Giappone, australia, nuova Zelanda, India e l'oriente e
con molta calma tutta l'Africa e poi l'Europa e poi a casa.
Il viaggio sarà lungo, ci vuole una buona scorta di mutande.