giovedì 27 ottobre 2011

LA FESTA PER ZIA MARY SI FA! LEGGETE SOTTO.

Finalmente ho trovato il posto e fissata la data:

IN UN PICCOLO PAESE ALLE PORTE DI TORINO, SABATO 3 DICEMBRE 2011, h 20,30

Il posto è una bella officina specializzata in preparazioni di moto da fuoristrada e da viaggi tosti con al suo fianco un grosso spazio che verrà adibito a ribaltone in onore di Zia Mary.

Questi sono i caratteri della festa:


  • Ci sarà Zia Mary in tutto il suo splendore, ancora tutta sporca;
  • Verranno proiettate le foto e i video della TransAmerica Enduro 2011
  • Ci sarà moltissima gnocca portata da Rev il Cubista, portata da me, quella che portate voi e quella che arriverà spontaneamente attirata dai piloti presenti;
  • Ci saranno moltissimi motociclisti che conoscete;
  • Ci saranno altre moto "Special" esposte;
  • Ci sarà musica ye-ye, da sbudellarsi;
  • Ci saranno da mangiare e da bere robe buone;
  • A tutti i partecipanti verrà chiesto un contributo di dieci euro per sostenere tutte le spese della festa, questa volta non ho uno sponsor che possa coprire le spese.
  • Tutto il denaro e il cibo intonso che avanza verrà donato alla Bartolomeo&C.
SOSTEGNO SOCIALE:

Tutti i partecipanti sono invitati a portare abbigliamento da uomo e donna invernale ed estivo usato, pulito e in ordine, coperte, materiale da toilette e da rasatura perché tutto verrà donato alla Bartolomeo&C., una piccola associazione torinese che aiuta i senza casa della città.

                                                              www.bartolomeo.net

PER PARTECIPARE ALLA FESTA DOVETE INVIARE UNA MAIL DI RICHIESTA A QUESTO INDIRIZZO:

                                                                m.neriotti@libero.it

DOVETE INDICARE NOME, NUMERO DI PARTECIPANTI, EVENTUALE SITO DI PROVENIENZA. ABBIAMO BISOGNO DI SAPERE QUANTA GENTE ARRIVERÀ' PER REGOLARCI SULLA QUANTITÀ' DI CIBI E BEVERAGGI DA PROCURARE.
VI VERRA' INDICATO L'INDIRIZZO DELLA FESTA, IL MODO PER ARRIVARCI E PURE IL PUNTO GPS PER CHI NAVIGA.
PER CHI ARRIVA DA LONTANO O NON HA VOGLIA DI TORNARE A CASA IN PIENA NOTTE SARA' A DISPOSIZIONE A PREZZO CONVENZIONATO UN ALBERGO MOLTO BELLO E ACCOGLIENTE A TORINO, NON DIFFICILE DA RAGGIUNGERE.

ATTENZIONE: QUELLI CHE VENGONO IN MOTO, QUELLI VERI, POTRANNO PARCHEGGIARE NEL CORTILE ANTISTANTE IL LOCALE E METTERE IN ESPOSIZIONE IL PROPRIO FERRO.


Grazie a tutti,

Polpo.

martedì 18 ottobre 2011

UN PENSIERO AL BUIO...

Ieri sera stavo tornando a casa dopo una dura giornata di lavoro, 14 cavalli, uno ha tentato di farmi la pelle e al buio e col ronzio della macchina pensavo, fantasticavo, immaginavo, progettavo e forse, un po', già andavo.
Pensavo a una motoretta da mettere a posto e ripartire, metti una Dominator, che sarebbe parente di Zia Mary, della Bombarda e della Bombardella Rossa, una Classe XR, ovvio.
Magari cambiando le sospensioni, un portapacchi, due borse laterali, un manubrio figo e riser, gomme tassellate.
Magari una vecchia, dell'89, che ha anche l'avviamento a pedale. Serbatoio maggiorato, pedane larghe. GPS?

Mah...

mercoledì 12 ottobre 2011

FESTA COMUNICATO UFFICIALE

LA FESTA PER ZIA MARY NON SI FARA' ALLA FINE DI OTTOBRE, NON C'È ABBASTANZA TEMPO PER ORGANIZZARE TUTTO.
CREDO CHE IL PRIMO W.E. BUONO PER PROVARCI SARA' IL PRIMO DI MARZO.

SE TROVO QUALCOSA PER LA FINE DI NOVEMBRE PROCEDO, ALTRIMENTI SE NE PARLERA' PER MARZO.
MI RENDO CONTO CHE A QUEL PUNTO SARA' PASSATO MOLTO TEMPO DALLA FINE DEL VIAGGIO MA NON HO ALTRE SCELTE.
DICEMBRE È FUORI DISCUSSIONE PER VIA DI CENE VARIE E NATALAME.
GENNAIO NO PERCHÈ È TUTTO GELATO E CI SONO POCHI SOLDI.
FEBBRAIO È NEVOSO, LO DICE LA PAROLA STESSA E POI C'È IL CARNEVALE.
QUINDI MARZO, IL 3 È UN SABATO, POTREBBE ESSERE QUELLO.
DEVO SOLO TROVARE IL POSTO E SE QUALCUNO AVESSE NOTIZIE DI UN BUON POSTO ME LO FACCIA SAPERE.
ALMENO HO CINQUE MESI DI TEMPO PER ORGANIZZARE TUTTO.
E A QUEL TEMPO AVRO' PRONTI IL DOCUMENTARIO E TUTTE LE FOTO.TENETE D'OCCHIO IL BLOG.

GRAZIE A TUTTI. W L'AMMORE.



lunedì 10 ottobre 2011

SONDAGGIO DATA FESTA PER ZIA MARY

ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE   LEGGERE TUTTI.

MI È STATA OFFERTA UNA SOLA DATA SENZA POSSIBILITÀ DI ALTRE SCELTE PRESSO UN LOCALE DI TORINO.
SI TRATTA DEL PROSSIMO 29 OTTOBRE, SABATO SERA.

SICCOME MANCA POCO PER ORGANIZZARE TUTTO AVREI BISOGNO DI FARE UNA SORTA DI SONDAGGIO.
POTETE SCRIVERE DELLA VOSTRA EVENTUALE PARTECIPAZIONE NEI COMMENTI O ALLA MIA MAIL.:  m.neriotti@libero.it
DEVO PRENDERE UNA DECISIONE DEFINITIVA ENTRO MERCOLEDÌ.

SICCOME NON POTRO' SUPPORTARE TUTTE LE SPESE SAPPIATE CHE SARO' COSTRETTO A CHIEDERE UN CONTRIBUTO DEL COSTO DI 10 EURO CADUNO. INOLTRE LE BEVANDE SARANNO VENDUTE DAL BAR DEL LOCALE A TARIFFE NELLA MEDIA.
I DIECI EURO MI SERVONO PER PAGARE TUTTE LE SPESE FISSE DEL LOCALE, IL GRUPPO CHE SUONA DAL VIVO, LA SIAE, IL CIBO, LE VARIE ED EVENTUALI.
TUTTO QUEL CHE AVANZA (CIBO E DENARO) VERRA' DONATO ALL'ASSOCIAZIONE BARTOLOMEO & C., UN'ASSOCIAZIONE DI TORINO CHE AIUTA I BARBONI E I SENZA TETTO DELLA CITTA'.

INOLTRE TUTTI I PARTECIPANTI ALLA FESTA SARANNO INVITATI A PORTARE I LORO VESTITI DA UOMO USATI, COPERTE INVERNALI E MATERIALE DA RASATURA PURCHÈ IN ORDINE CHE SARANNO PORTATI ALLA BARTOLOMEO & C.

ABBIAMO FATTO UN CALCOLO CHE LA FESTA POTREBBE COSTARE ATTORNO AI VENTI EURO A TESTA. PER UNA SERATA TRA AMICI, LA POSSIBILITÀ' DI FESTEGGIARE ZIA MARY, BALLARE MEZZI NUDI IL ROCK 'N ROLL DEI DUCCIO AND THE RHYTHM REBELS, MANGIARE PORCHETTA TOSCANA A STRAFOTTERE E  BEVERAGGI VARI NON È MALE, NO?

PIU' O MENO SARA' UNA FESTA COME QUELLA DELL'ENCICLOPEDIA AVVENUTA DUE ANNI E MEZZO FA, PORCHETTA COMPRESA. CHI C'ERA ANCORA SE LO RICORDA.
CHI AVESSE BISOGNO DI FERMARSI A DORMIRE IN CITTA' POTRA TROVARE SISTEMAZIONE IN UN ALBERGO CHE GIA' LA VOLTA SCORSA CI HA FATTO DEI PREZZI CONVENZIONATI. I PREZZI ERANO AMICHEVOLI.

LA MIA URGENZA È QUELLA DI SAPERE SE CI PUO' ESSERE UN LIVELLO DI PARTECIPAZIONE SIGNIFICATIVO ANCHE SE MANCANO MENO DI VENTI GIORNI.

QUESTO È IL SITO DI BARTOLOMEO & C.:   http://www.bartolomeo.net/

GRAZIE A TUTTI.

domenica 9 ottobre 2011

FESTA PER ZIA MARY (lavori in corso)

Domani, lunedì, mi daranno una risposta definitiva per l'uso di un locale in Torino.
Pare che sia una cosa complicata trovare un posto che contenga circa 250 persone e disponibile di venerdì o sabato. Oppure, ci sarebbe ma dalla fine di marzo in avanti, prima hanno i calendari occupati.
Se qualcuno fosse a conoscenza di un locale adatto me lo faccia sapere.
Domani pomeriggio mi diranno se il locale sarà disponibile, spero che dicano di si perché non ho altre alternative.
Incrociate le dita, tutto dipende da un gruppo musicale che probabilmente rinuncia alla data del 26 novembre e io sono il primo della lista di attesa.
Nel frattempo Zia Mary non è ancora a casa, sto aspettando che mi dicano quando andare a prenderla.
Ogni tanto mi si compongono negli occhi immagini del viaggio prese a caso dalla memoria. Qualche volta mi vengono in mente le persone che ho incontrato, quello che ci siamo scambiati, come i barboni vado a rileggermi gli appunti scritti tutti i giorni, l'altra notte ho ascoltato gli appunti che ho registrato sull'ipod, la sera che ho dormito da Ted Simon, dentro una grande tenda piantata sotto gli alberi di mele del suo giardino. Mentre raccontavo della giornata trascorsa e di lui ero accompagnato dai grilli. Tantissimi grilli e profumo di mele.
È terribile, di stare qua non ne ho voglia. Oggi mentre ero in autostrada ho anche pensato che sarei disposto a rifarlo daccapo. Pur di andarmene da qui.
Passerà?

lunedì 26 settembre 2011

PRIMA IMMAGINE DI ZIA MARY BOMBARDONA

Lo spedizioniere mi ha inviato una foto della cassa che contiene Zia Mary.
Zia Mary è in Italia davvero. Probabilmente mercoledì andrò a prenderla.
È bastata questa foto è in bocca ho sentito un sapore, una sensazione forte.
Sono ricaduto nel pieno del viaggio.
Laggiù la vita era scandita da esigenze semplici, guidare senza andare in terra mentre mi guardo intorno, salvarsi dal caldo, fermare la moto, spegnere il motore e ascoltare il silenzio, cercare di mangiare poco pattume, conoscere e parlare con le persone, fare foto e filmine, realizzare per bene che ero davvero lì e non stavo solo sognando, godere e immagazzinare immagini e sensazioni uniche e indimenticabili.
Mai accontentarsi. Mai.

martedì 20 settembre 2011

PARE CHE LA FESTA... aggiornamenti

Pare che un sabato di novembre ci sarà una festa per Zia Mary e per tutti voi.
Pare che Duccio & The Rhythm Rebels suoneranno dal vivo, ci potrebbe essere un "teaser" del documentario che gira su un monitor, potrebbe esserci musica ye-ye, birra, cibo e un bel po' di gnocca.
Sto cercando di capire dove radunare tutte le persone e le moto che interverranno.
In fondo perché no?

2) Sono sempre alla ricerca del posto, probabilmente si farà in un posto simile e vicino a quella di due anni e mezzo fa.
Credo che più o meno sarà come quella, chi vuole venire in moto è moltissimo benvenuto, reginetta della festa sarà Zia Mary Bombardona che continua a essere in dogana a Milano e non mi dicono quando andare a prenderla.
Le modalità di partecipazione saranno all'incirca le stesse.
Tenete d'occhio il blog per le notizie.
Ho molta nostalgia di quei giorni.









venerdì 16 settembre 2011

ZIA MARY IN ITALIA

Da tre giorni è a Milano, sto aspettando che lo spedizioniere mi dica quando andare a prenderla.
Sarà un bell'incontro. Piangerò.

domenica 11 settembre 2011

STIVALI GAERNE SG12

Le mie relazioni sui materiali non sono come quelle molto tecnologiche che si leggono sulle riviste e siti dedicati.
Sto per scrivere una frase poco ortodossa sugli stivali che ho usato in viaggio.
La frase mi è venuta in mente un giorno di gran caldo e fatica e spinte e sbuffi e cadute e scoraggiamento e solitudine e tira e molla in Utah. Forse è nata proprio per quella giornata dura.
La frase è questa: "I migliori stivali sono quelli che non ti ricordi, che addirittura dimentichi di avere addosso".
È vero, la fine della giornata non coincideva mai col desiderio di togliermi gli stivali ma piuttosto col miraggio di una birretta fresca e non sempre la trovavo.
I Gaerne SG12 sono degli stivali eccellenti, sono il top di gamma dell'azienda, sono fatti interamente in Italia e nella produzione c'è molto lavoro manuale.
Mi sono piaciuti molto, sono comodi, sono protettivi, sono ben fatti e sono belli, i ganci si chiudono bene e non si sono mai aperti in maniera accidentale nemmeno quando lo stivale veniva catturato da rami o erbe alte e gli snodi garantiscono il movimento del piede in qualsiasi posizione.
Non ho registrato nessun inconveniente salvo il problema dell'acqua. Un paio di volte sono stato a mollo a lungo nei fiumi per controllare i guadi. Quando gli stivali vengono immersi a lungo in acqua profonda l'ingresso dell'acqua è inevitabile. Gli addetti ai lavori mi hanno spiegato che è una questione di tecnologia, questo tipo di lavorazione non può garantire l'impermeabilità totale dello stivale. 
Non ho avuto problemi in caso di normale pioggia o pozzanghere.
Molti motociclisti americani che ho incontrato mi hanno chiesto informazioni sugli stivali, se erano italiani e se erano dei Gaerne, rispondevo di si e un po' me la tiravo. 
Insomma che altro posso dire? Perfetti.






venerdì 9 settembre 2011

NIKON, CORPI E OTTICHE.

La Nital, l'importatore dei prodotti Nikon e Nikkor per l'Italia mi ha fornito il corredo fotografico e la borsa per contenerlo.
Il corredo fotografico che avevo con me era composto da due corpi D 7000 e D 5000 e due ottiche, uno zoom grandangolare 10-24 f/3.5-4.5  che tenevo montato sulla D 7000 e uno zoom con lunghezza focale 18-200 f/3.5-5.6 montato sulla D 5000.
La scelta di un grandangolo molto largo è stato obbligato dalla vastità degli spazi che avrei trovato, non mi sarebbe servita un'ottica molto lunga, un 18-200 si è dimostrato sufficiente. Un'ottica più lunga impone quasi sempre l'uso di un treppiede e un sostegno adeguato per evitare il problema del micromosso.
Tutto il materiale era tenuto all'interno di una borsa che portavo a tracolla. Certo il peso e l'ingombro erano tangibili però la borsa la tenevo alle mie spalle, su una delle borse tenute sul portapacchi e praticamente non la sentivo. Quando mi serviva una macchina fotografica il movimento era semplice, facevo ruotare la borsa sul davanti e una cerniera apriva una grossa tasca e trovavo le macchine davanti a me pronte all'uso.
Io non sono la persona più adatta per scrivere di un test specifico sul materiale che ho usato ma tutto il corredo mi ha dato molta soddisfazione. Sono macchine molto versatili, offrono infinite possibilità di personalizzazione. Hanno peso e ingombri che si possono sopportare senza fastidi, in ogni caso si possono facilmente trasportare anche durante una gita di enduro usando una borsa da portare a tracolla. Sono tropicalizzate, resistenti a umidità e polvere, due condizioni che normalmente si trovano facendo viaggi di questo tipo.
Le ho usate tanto, hanno avuto vita dura tra vibrazioni, un continuo dentro e fuori dalla borsa, il caldo bollente e come detto prima, molta polvere inevitabile.
Quando, in West Virginia, sono caduto dal benzinaio, sono atterrato a sinistra, sopra la borsa con dentro tutto il corredo. Mi è venuto un colpo. Ho immaginato il peggio. Ero convinto che avrei trovato le macchine in pezzi. Invece non hanno subito il minimo danno, forse perché nel frattempo avevo perso qualche chilo...
Lo stesso è successo in Utah, dentro un canyon terribile. Sono caduto sempre a sinistra. Successo nulla. Insomma hanno subito un test di quelli duri e ne sono uscite egregiamente. Posso definirle macchine da guerra e infatti vengono usate anche dai fotografi che fanno reportage dai paesi in guerra.
La D 7000 è in grado di fare filmati un full HD e quindi durante il viaggio si è sorbita  un doppio lavoro, foto e video tutti i giorni. Devo dire che non teme confronti con le normali videocamere HD. Questo non lo dico solo io ma anche persone molto più titolate di me in materia di immagini video come Riccardo Andreello, il mio maestro di video. Riccardo è il leader di Visual Studio, un'azienda di produzione video in Torino, il suo mestiere è quello del cameraman, del regista e si occupa anche di tutto il lavoro di post produzione. Sarà colui che produrrà il documentario sulla TransAmerica Enduro.
Prima che io partissi Riccardo si è studiato per bene la D 7000 vista la possibilità di girare immagini in full HD, mi ha insegnato una serie di trucchi, mi ha detto cosa non fare mai e cosa fare molte volte.
In ogni caso gli è piaciuta così tanto che se ne è comperata una identica e l'ha inserita tra tutte le sue videocamere e telecamere professionali per fare il suo mestiere.
Da qualche giorno stiamo guardando i video che ho girato e lui è molto soddisfatto. Certo io non sono un cameraman all'altezza ma la D 7000 ne viene fuori molto bene. È sicuramente più brava lei di me.



NIKON D 7000





NIKKOR 10-24 f/3.5-5.4





NIKON D 5000




NIKKOR 18-200 f/3.5-5.6


La borsa che ho usato lungo il viaggio è una Lowepro Slingshot 200.
Come le macchine e le ottiche anche lei ha avuto vita dura. Specialmente la cerniera principale ha lavorato duro. È stato un apri e chiudi tutti i giorni, ha preso molta polvere e anche pioggia ma ha continuato a lavorare senza cedimenti. 
Può contenere due corpi e due ottiche ed è dotata di molti comparti e tasche per riporre diversi accessori.
In caso di pioggia si può renderla impermeabile utilizzando un cappuccio che se non serve rimane nascosto in una tasca.
Ottima qualità.



mercoledì 7 settembre 2011

OJ (Atmosfere Metropolitane), COMPLETO DESERT, L'ANTIPIOGGIA, I GUANTI, LE BORSE STAGNE.

OJ è un'azienda italiana nata come produttrice di abbigliamento per moto da strada e città ma da qualche tempo ha aperto una linea dedicata ai viaggi avventurosi. Il loro completo si chiama DESERT. È stato testato e migliorato grazie anche a piloti che hanno corso il Rally di Sardegna negli scorsi anni.
Si tratta di un completo realizzato con molta cura. È stato creato per viaggi come quello che ho fatto dove ci si trova a guidare in condizioni difficili, con pioggia, polvere, caldo bollente o freddo intenso. Il completo è dotato di tre strati staccabili, questo da la possibilità di utilizzarlo per tutto l'anno in qualsiasi condizione climatica, dal freddo della Norvegia ai giorni roventi dell'Oklahoma, in questo ultimo posto l'ho testato personalmente e posso parlare con cognizione di causa.


www.ojatmosferemetropolitane.com

LA GIACCA.

Quello che mi è più piaciuto è stata la possibilità di utilizzare a mio piacere le prese d'aria. Ho viaggiato con temperature tremende eppure l'aria all'interno della giacca circolava senza mai farmi andare di fuori di testa dal caldo e cercare di togliermela in piena velocità.
Molte persone vedendomi così vestito mi chiedevano come potevo resistere eppure stavo benone.
Ho testato la giacca anche col freddo.
Quando ho affrontato le mattine fredde delle Montagne Rocciose, alle sette del mattino 4 gradi, mi sono chiuso dentro e sono stato come un principino. Mano a mano che il caldo aumentava aprivo cerniere.
La vestibilità è ottima, le maniche hanno cerniere per regolare il flusso dell'aria, altre prese d'aria sono posizionate sul davanti e sulla parte posteriore.
Le maniche sono staccabili e le cerniere possono essere parzialmente aperte per far entrare altra preziosa aria.
Le tasche sono tante. Di tutte le dimensioni. E anche se generosamente riempite di oggetti non creano impaccio. Le ho usate per soldi, documenti, cibo, oggettame vario, telefono. Ce ne sono anche sulla schiena per tenere altre cose. Quella trasparente sulla manica sinistra è stata perfetta per metterci lo Spot.
Ne ho scoperta una che sembra quasi segreta. È posizionata in un punto davvero strategico, sta lungo la parte sinistra della cerniera centrale. Be' lì c'è una seconda cerniera che porta a una piccola tasca. Se non sai che c'é non la vedi, io l'ho trovata per caso.
L'ho trasformata nella mia banca personale e ci tenevo anche un paio di chiavi di riserva della moto.
Le protezioni sono di ottima fattura e stanno su spalle e gomiti, non danno fastidio ma si sente che ci sono a proteggere e fa piacere, c'è la possibilità di inserire un paraschiena sulla parte posteriore.








I PANTALONI.

Stesso entusiasmo anche per i pantaloni.
Tasche dove servono e quante ne servono, cura del dettaglio e prese d'aria strategiche hanno garantito comodità e ricambio d'aria anche nelle giornate più roventi.
Le protezioni sulle ginocchia non danno fastidio nella guida e si inseriscono bene dentro gli stivali.
L'unico "incidente" è stata la scucitura di un tratto terminale della gamba destra che ho suturato secondo i dettami delle chirugia da campo, faccio il veterinario, me la sono cavata bene.









COMPLETO ANTIPIOGGIA

Massimiliano, patron di OJ mi ha fornito anche di un completo antipioggia intero. "Questo è per affrontare gli uragani!" mi ha detto. Il completo è giallo limone con inserti neri. Si indossa bene e una volta chiuso dentro si possono affrontare ore di pioggia battente. L'ho usato in Kentucky e Tennessee per due giorni di pioggia in montagna. L'ho usato per affrontare uno dei peggiori temporali presi in moto, in New Messico. Veniva giù davvero forte, pioggia battente, con tuoni e fulmini. Nulla da rilevare se non che alla sera ero asciutto.
Cura maniacale dei particolari anche in questo caso.








GUANTI OJ K3

I guanti hanno subito un lavoro pesante tra caldo,  pioggia, polvere, sole battente, lavori di scavo su sabbia e terra, sono finiti nei fiumi, ho potato boschi, spostato pietre, preso spine e chissà che altro. Il sinistro aveva un rapporto costante con la leva della frizione. Il destro con la manopola dell'acceleratore e freno anteriore.
Li ho massacrati. Hanno resistito a tutto.
Sono realizzati in un tessuto traspirante traforato che si chiama 3D mesh che funziona davvero perché si sente l'aria che passa e tiene fresche le mani. Sulle nocche hanno una protezione efficace. Hanno inserti in pelle e almara nelle zone di maggior logorio.
Perfetti.







LE BORSE STAGNE.

Difficile trovare un difetto. Io non ne ho trovati.
Sono in  materiale impermeabile e le cuciture sono termosaldate.
In quella da quaranta litri, a rullo, tenevo il materiale da campeggio.
In quella da cinquanta litri ci tenevo materiale vario tra i quali anche il pc. Ho preso ore di pioggia e temporali, sono caduto in un fiume, ho viaggiato per giorni e giorni con una cortina di polvere alle mie spalle, mai entrata una goccia d'acqua tanto meno la polvere.
Sono dotate di ganci per fissarle alla moto.
Eccellenti.





In definitiva parlo bene di questi capi d'abbigliamento e materiale tecnico a ragion veduta, quando si viaggia è bello che il materiale non crei problemi e così è stato. Non posso che consigliarli.

martedì 6 settembre 2011

CASCO SUOMY MR. JUMP

Questo casco è stata la mia salvezza.
Tra i vari pregi questo casco ha quello delle prese d'aria sul davanti, sullaparte superiore e degli estrattori d'aria posteriori. Questo sistema ha garantito un ricambio d'aria all'interno che rendeva l'ambiente interno molto più fresco che l'ambiente circostante. In più io l'ho scelto completamente bianco per tenere le temperature a livelli accettabili.
La calotta di polistirolo ha delle scanalature che migliorano ulteriormente il passaggio dell'aria. Tenete presente che la temperatura media del viaggio è sempre stata molto alta. Per la gran parte dei giorni ho viaggiato con temperature attorno ai 45-50 gradi, in Oklahoma ho guidato per alcune ore a 56 gradi.
Il Mr. Jump pesa all'incirca un chilo, è prodotto con carbonio e fibre aramidiche, ha una vestibilità molto comoda e le imbottiture interne non hanno ceduto nonostante ci abbia sudato ininterrottamente per 40 giorni, specialmente nella zona est degli USA dove l'umidità e la sudorazione sono molto alte. Un paio di volte, per cercare di vincere il caldo opprimente del Kentucky l'ho messo capovolto sotto un rubinetto e l'ho letteralmente inzuppato di acqua ghiacciata. Gli interni sono rimasti come erano.
Dovendo fare molti stop per le foto e i video, il cinghietto di chiusura ha resistito ai numerosi apri e chiudi di ogni giorno. Potevano essere tanti, anche 20-30 in un giorno.
Il frontino ha preso diversi colpi ma non ha fatto una piega.
Gli occhiali che ho usato sono stati sempre ben alloggiati senza creare interferenze o correnti d'aria.
Un giorno il casco è stato chiamato a fare il suo dovere di protezione, ho preso una forte craniata contro un tronco che non avevo visto, per qualche chilometro mi sono sentito un po' rimbombato ma lui ha fatto il suo dovere.
Insomma non posso che parlarne bene e avendo usato caschi di altri marchi concorrenti in un passato molto recente posso dire che davvero non teme nessun confronto.
In più è fatto interamente in Italia.

                                                        www.suomy.com

sabato 3 settembre 2011

RELAZIONI SUI MATERIALI.

Bene, finito il viaggio, passo a tirare un po' di somme.
Mi piace avere la possibilità di parlare dei materiali e delle attrezzature che ho usato quotidianamente.
In primis la moto, poi in ordine verranno il casco, il completo di giacca e pantaloni, gli stivali, poi il materiale fotografico, le borse da moto, lo Spot, l'iphone, l'ipod, il GPS (incredibile, ho delle cose da dire sul GPS!) e poi ancora le varie e le eventuali.
Ho raccolto molto materiale fotografico e video. Di tutto il materiale video verrà realizzato un documentario sempre che le immagini che ho realizzato siano degne, lo deciderà Riccardo di Visual Studio, il mio maestro di video e filmine, sarà lui il regista della post produzione e il montatore, io sono stato solo un indegno cameraman.
Ho moltissimi appunti scritti e registrati a voce sull'ipod. Dagli appunti mi piacerebbe realizzare un manoscritto, ho già scritto gran parte della preparazione del viaggio e poi, con un bel po' di fortuna, chissà...
Ho moltissimi ricordi e immagini che però a volte si mescolano tra loro. Talvolta emergono fatti che fino al momento prima non avevo percepito, altri scompaiono e poi ritornano. Mi darò del tempo per raccoglierli tutti.
Insomma, poco alla volta sto riemergendo alla vita di questa parte del globo, tra lunghe crisi di insonnia e penosi casini rientro in pista.


venerdì 2 settembre 2011

UNA FESTA?

Zia Mary Bombardona è ancora in California ma la lenta macchina della burocrazia doganale si sta muovendo.
Un giorno arriverà qui.
Sarebbe bello fare una festa come quella che abbiamo fatto per l'Enciclopedia, con Zia Mary in primo piano.
Magari in autunno.
Mah, ci sto pensando ma sono progetti ancora annebbiati.
Per ora sono appiattito a terra, l'altra sera ho dormito due ore, ieri sera tre quarti d'ora, dalle 23.15 alle 00.00 e ho preso una compressa di Melatonina da 5 mg.
Ho il down peggiore che mi sia mai capitato.
Qualcosa non va e non mi è dato modo di capire.

mercoledì 31 agosto 2011

JET LEG...

Il giorno e la notte si sono ribaltate.
Ieri mi sono svegliato alle 03,30. Nella giornata sono rimasto vigile come uno zombie, l'elettroencefalogramma di una vongola, alle 22,30 sono andato a dormire, sveglio come fosse mattina.
"Oggi" mi sono svegliato alle 01,30 e mi sento perfettamente mentre tutta l'Europa sta dormendo e si incazzerebbe se venisse svegliata adesso.
Ho provato a far finta di dormire e non è servito. Ho letto, ho ascoltato la radio, servito a nulla.
Alle 03,30 ho fatto colazione e adesso sono pronto a cominciare una giornata di slancio. Credo che a mezzogiorno andrò a dormire.
Se facessi l'hostess sarei in un costante casino di sonno e veglia, dormirei in piedi mentre servo i pasti ai passeggeri e starei sveglio in albergo.
Non oso immaginare se facessi il pilota di linea cosa succederebbe. Al quinto aereo schiantato mi licenzierebbero, come minimo.
Come si fa a ritornare a ritmi circadiani normali?

Hostessa '62

martedì 30 agosto 2011

TORNATO

Sono di nuovo di qua. Qua in Italia, dico.
All'aeroporto ho trovato un bel comitato di accoglienza fatto dai miei genitori e da un gruppo di amici, tutti con indosso la maglietta del viaggio. Non mi aspettavo nulla di simile, mi ha fatto molto piacere.
Il jet leg mi ha svegliato alle tre questa mattina e non c'è più stato verso di dormire.
Non so bene cosa dire, mi pare di aver lasciato l'Italia ieri e sono già qua di nuovo.
Certo l'impatto non è stato facile, mi hanno già messo sotto il naso una lista di appuntamenti di lavoro e del lavoro, francamente, me ne ero scordato del tutto, mai sentito la mancanza. Quando mi sono trovato davanti ai cavalli dei cowboys una mano in bocca gliel'ho messa ma solo per automatismo.
Nei prossimi giorni avrò modo di scrivere ancora delle cose, riflessioni finali, una visitazione dei materiali che ho usato e anche su Zia Mary Bombardona che sta ancora in California, in attesa di un modulo elettronico che devo compilare ma mi chiedono un numero che non possiedo, lo spedizioniere sta dialogando con la dogana per capire che fare. Poi arriverà anche lei.

Grazie ancora a tutti voi per avermi fatto compagnia tutti questi giorni, siete stati molto importanti, siete stati parte del viaggio.

P.

domenica 28 agosto 2011

INCONTRI IN CITTÀ

Mi sono immerso in chinatown con la
bicicletta.
La bellezza del viaggiare da solo è che decidi all'istante.
Cercavo un posto per il pranzo, mi sono infilato in un ristorante che sembrava più un magazzino con sedie, tavoli e attrezzi per la
cucina compresi dei contenitori di alluminio
per la cottura a vapore.
Tutto era piuttosto sporco ma il cibo cucinato da due signore cinesi era buonissimo. I clienti erano solo cinesi. Pagato cinque dollari per una generosa ciottola di noodles con verdure e pollo e tre ravioli al vapore che avevano un sapore eccezionale.
Certo se una Asl italiana fosse entrata lì dentro avrebbe proceduto con una sterilizzazione col napalm ma che ne sarebbe stato dei sapori?

Poi c'è da dire di Owen, un signore di 74 anni che ho incontrato ieri in Market Street e altre due volte oggi, sono andato a cercarlo perchè è veramente un tipo pazzesco e ha un ottimo senso dello humor.
È molto ben vestito, completo nero, bombetta grigia di paglia. Scarpe lucide.
Da 27 anni si siede, da lunedì al venerdì, sullo
stesso estintore dei pompieri in Market street e mostra un cartello fatto da lui, a due facce. Campeggiano due scritte ben chiare: NO SEX.
Poi una infinita di altre piccole frasi sulla questione morale del sesso in tutte le sue forme.
Sta seduto rivolgendo le spalle alle auto proprio su un attraversamento pedonale regolato da un semaforo. I pedoni si fermano al rosso e lui si rivolge a loro dicendo: donna vergine e uomo vergine, non c'è altro modo per la Salvezza. Smettila col sesso fino alla fine dei tuoi giorni. Sesso solo per fare figli. Il condom è roba del diavolo. Fate attenzione.
Insomma secondo il signor Owen chi pratica sesso al di fuori degli intenti procreativi va nel
profondo dell'inferno senza possibilità di ritorno.
Lui stesso si dichiara vergine, lui è sposato con Dio.
Mentre sto lì a discutere con Owen sulla questione inferno si e no e sesso si e no arriva Dolores, signora messicana che è anche una sorta di vigile urbano. Lo conosce.
Anche lei viene dichiarata peccatrice.
Chiedo a Owen se oggi è riuscito a convincerne almeno uno. Risposta: sto ancora lavorando con te!
Questo Owen mi è piaciuto, riesce pure a prendersi in giro e ci siamo fatti delle grasse risate. Ciò non toglie che lui di me pensi peste e corna come di una grandissima parte dell'umanità.
Però fa ridere.
Adesso ho sonno, appena trovo il tempo scrivo della gaffe fatta presso ll'affitta biciclette con uno degli addetti che è una trans e fa la ciclista nel senso della meccanica/consegnatrice/ritiratrice di biciclette.
Io lo sapevo che a San Francisco c'è gente strana. Ci vorrebbero un paio di mesi per incontrarne un po', poi bisognerebbe rivolgere la moto verso sud, scendere alla terra del fuoco e risalire fino in alaska e poi ancora in Giappone, australia, nuova Zelanda, India e l'oriente e
con molta calma tutta l'Africa e poi l'Europa e poi a casa.
Il viaggio sarà lungo, ci vuole una buona scorta di mutande.

sabato 27 agosto 2011

SENZA PENSIERI

Abbandonare il rito del rapporto quotidiano è difficile, mi aggrappo all'idea che il viaggio sia finito però ce n'è ancora un pezzetto.
Scrivere di San francisco mi pare strano, sto facendo il turista e magari non ve ne importa gran che.
Vabbe'.

Ricetta per una bella giornata senza pensieri.
Essere a San Francisco.
Fare una buona colazione.
Indossare le ultime mutande pulite.
Prendere la metro e arrivare nel centro della città.
Noleggiare una bicicletta.
Pedalare al porto e lungo il mare fino a quando dalla nebbia emerge il Golden Gate. Raggiungerlo. In circa venti minuti.
Pedalare sul ponte, andata e ritorno e guardare quanto è grande. Stupirsi.
Tornare verso la città.
Placare la fame con del sushi davanti a un piccolo porto guardando le foche che cercano pesci.
Continuare a pedalare a caso nel quartiere italiano
Farsi un gelato buonissimo in una gelateria italiana.
Perdersi nel quartiere cinese, pesci a bocca spalancata, frutta e verdura e migliaia di cinesi.
Vagolare ancora senza meta tanto chi se ne importa.
Tornare in albergo.
Doccia.
Cena di sushi.
E domani altro giro e altra corsa.

Tutta la ginnastica che non ho fatto nelle ultime settimane l'ho fatta oggi.
Trovare una mail dello spedizioniere che dice che la dogana vuole un numero, una sorta di codice che serve a spedire Zia Mary in Italia. Capirne un tubo di commercialese e doganese. Scoprire che vogliono anche il Social Security Number che non ho. Rimandare tutto a domani.
Saluti a tutti.



venerdì 26 agosto 2011

HONDA CLASSE XR

L'elogio all'Honda XR lo farò con calma a casa ma uno dei commenti all'ultimo post mi ha fatto decidere di scrivere un pensiero sulle XR. In molti ne hanno posseduta una o più di una, tanti, moltissimi, sono pentiti di averla venduta.
Una Classe XR non dovrebbe mai essere venduta.
Una XR è una creazione eterna e irrinunciabile.
Una XR parte solo se anche tu appartieni alla Classe XR.
Una XR è per molti ma non per tutti.
Una Honda Classe XR è per sempre.
Fate un giro sul sito più importante di tutti a riguardo, si tratta di www.xr-italia.com Troverete tutto lo scibile.
Ma non scatenatevi a comperare XR a manetta che poi i prezzi dell'usato salgono e se le possono permettere solo i ricchi.
Saluti.

VERSO CASA MA NON ANCORA

Solo verso.
C'era la nebbia questa mattina, era tutto grigio.
Dopo la colazione sono uscito a cercare Zia Mary Bombardona. Stava dove l'ho lasciata. Ha fatto due parole con una Mercedes ma alla fine non si sono capite, Zia Mary parla altre lingue e non è mai stata in un autolavaggio.
L'ho mestamente portata dallo spedizioniere. Avevamo un'aria un po' spersa mentre giravamo per South San Francisco alla ricerca dello spedizioniere. Come una barca in un bosco.
Le ho scollegato i cavi della batteria, le ho tolto tutta la
benzina, ho lasciato un po' di borse con lei che le faranno compagnia durante questi giorni di attesa e durante il volo.
Alla fine ho dovuto lasciarla da sola, cazzo mi è dispiaciuto lasciarla e confesso che avevo gli occhi lucidi.
Allora ho deciso che mi serviva andare a spasso per San Francisco. Il pulmetto dell'albergo mi ha portato alla stazione della metro e ho vagato per la città. Mi sono comperato del pane vero, fatto con pasta madre, un formaggetto fresco di capra fatto in california davvero buono e ho goduto di quel pranzo guardando i traghetti del porto che andavano avanti e indietro. I piccioni mi hanno assalito come le zanzare, neanche con le mazzate se ne vanno. Ho dovuto strangolarne sei o sette e finalmente l'ottavo si è convinto a lasciarmi in pace.
Però c'è aria di smobilitazione, la festa pare finita, anche i musicisti hanno fatto su i loro strumenti e buonanotte ai suonatori.
Metto la foto di un italiano nato in usa 95 anni fa da veri italiani. È ancora vivo. Possiede circa metà di South San francisco, e non è una esagerazione. Pazzesco.
San francisco è una bella città, piena di gente bella e strana.

Ogni tanto mi viene in mente l'ultima sera, quella passata ad ascoltare il mare al buio e a guardare le stelle danzare. Non me la potrò mai scordare. La dentro c'è tutto, c'è il significato pieno di questo viaggio e starà con me per sempre.
Questa sì è davvero una ricchezza che vivrà nel cuore per sempre.

giovedì 25 agosto 2011

SAN FRANCISCO

Ecco, sono a San Francisco.
Adesso davvero non abbiamo più strada da fare.
Abbiamo lasciato Ted Simon e siamo scesi giù verso sud.
È stato un lungo pomeriggio, caldo e soleggiato. Molti vigneti.
Siamo (scrivo al plurale perché c'è anche la Zia Mary Bombardona) arrivati in prossimità di San Francisco all'ora di punta.
E poi i due ponti ma non il Golden Gate.
Mentre entravamo in città è arrivato un banco di nebbia grigia che ci ha ghiacciati, la temperatura è scesa a dieci gradi in pochi minuti e il vento si è scatenato.
Zia Mary si emoziona. Zia Mary ha un'anima. E se si emoziona si spegne. Come se fosse finita la benzina, e avevo mezzo serbatoio.
L'ha fatto oggi all'ingresso di San Francisco, in una sorta di autostrada. In mezzo a centomila automobili. L'ha fatto il giorno che siamo arrivati a Port Orford. Di fronte a una grande pietra con scritto Benvenuti a Port Orford, lei si spenta. Riparte dopo pochi secondi. L'ha fatto nella Monument Valley, davanti a una valle piena di tre cavalli sulle Montagne Rocciose e sotto un violentissimo temporale. Non c'e la fa. Non è un insieme di ferro e plastica, Zia Mary è viva, pensa, agisce, prova emozioni, ha freddo e ha caldo, sente la fatica. E trema se ha paura ma poi insieme ci facciamo coraggio e andiamo avanti.
Oggi ho trovato una stazione di peso per i camion e ho chiesto al poliziotto se poteva pesare Zia Mary. Non problem man! 484 pounds. Con su tutto.
Lo spedizioniere sta sulla baia, abbiamo visto il posto. È una bellissima e ripeto, bellissima zona industriale, con i giardini, le aiuole e gli alberi, sulla baia. L'unico posto per dormire senza muoversi per miglia da qui è un albergo fighissimo vicino a un marina. Sta a cinquecento metri dallo spedizioniere. I clienti sono tutti tirati, sono entrato lurido come un maiale e sono riuscito anche a ottenere uno sconto. Zia Mary è parcheggiata in mezzo a Mercedes e Porsche.
Un valletto con un carrello ha portato tutti i bagagli sporchi di polvere e fango nella mia stanza. A dolla.
Ho una stanza molto diversa dai campeggi in mezzo al bosco e dalle stanze dei motel da sparatorie che ho trovato in queste settimane. In alcuni di quei motel ti noleggiano le armi per le eventuali sparatorie se non hai dietro le tue.
Qui è diverso, cena di pesce e domani colazione in camera. Ultimo lusso.
Finito di imballare la moto dovrò aspettare fino a domenica sera per il volo.
E poi?