sabato 23 aprile 2011

ENGLISH.

Ho degli amici americani che mi hanno aiutato molto nella organizzazione di questo viaggio.
Per loro ho creato una mailing list per tenerli aggiornati sull'evoluzione. E senza di loro non avrei combinato molto, anzi. Specialmente Belle e Tia mi hanno risolto una serie di grane burocratiche legate alla moto mentre io stavo in Italia.
Adesso che sanno di questo blog vorrebbero seguirlo ma nessuno di loro legge l'italiano.
Il mio inglese è niente di speciale, lo parlo liscio facendo errori perché non l'ho mai studiato a scuola ma l'ho imparato sul campo, da loro. Loro li capisco come l'italiano, anche gli insulti, se vado in Inghilterra faccio una fatica terribile a capire.
Lo scrivo così così. Dico anche cose che fanno ridere, quando non conosco un termine lo invento e il più delle volte ci acchiappo altre volte mi ascoltano con una faccia poco convinta e mi chiedono di riprovarci.
Dopo vent'anni che mi conoscono sono diventate storiche delle castronerie che ho pronunciato facendo ridere tutti. Ogni volta che ci si vede mi viene chiesto di raccontare di quella volta che senza volerlo ho dato della "troia" a Belle mentre volevo sapere del suo stato di salute  perché aveva l'influenza!!!, dell'altra che ho augurato "Messy Christmas" ( Messy= disordinato, sporco) a una signora dell'alta nobiltà della Virginia che è sbiancata e via così.
Ora vorrei provare a scrivere in inglese, abbiate pietà e siate clementi.


ENGLISH VERSION FOR THE AMERICANS.

I've a bunch of good friends in America, thay helped me a lot on planning this trip.
I've created a mailing list months ago right for them just to let them know about the trip news.
Without their help I couldn't do that much. Exspecially Belle and Tia helped me a lot to solve burocrathic wrinkles about the bike while I was already back in Itlay.
Now they know about this blog, they'd like to read it but nobody knows italian, just Tia knows few words like spinaci, linguine, solo una spuntatina, pizza, zucchini, because her father was italian.
My english is ramshakle, nothing special, I speak easy but making many mistakes because I never study it at school, I've learned english in the family, living with them. I understand them like the italians, even the insults, but I've hard time to understand british people.
My written english is so so, as you can read. Sometimes I say funny things, sometimes I try to invent new words and sometimes I get them, sometimes not and they ask me to try again with a new word.
Some of them know me since twenty years, they remeber famous funny mistakes I've made talking.
Like the one I said to Belle she was a "whore" instead to say whorse, that time she had the flu and was sick. The right frase was: "How do you feel today, whore?" She made a terrible face for few seconds, then she understood and laughed. Uctually I wanted say: "How do you feel today, worse?" It's not the same!
Or the famous "Messy Christmas" I wished to and old and high rancking virginian lady. She turned pale!

So please, this is my first english translation in this blog: have mercy on me!

MONUMENT VALLEY, ARIZONA.

Dal mio percorso la Monument Valley è lontana circa 150 chilometri.
Posso rinunciare ad andare e magari piantare la tenda con buona pace dei Ranger Navajos?
E, salvo assalti dei serpenti a sonagli, dormire all'addiaccio a rimirar le stelle.
Almeno provare.
Le cose bisogna provare a farle succedere.




GLI STIVALI.


Sono i Gaerne SG12. Sono arrivati ieri, bellissimi. Un'opera d'arte creata in Italia. 
45 pianta larga, piedino da fata.


giovedì 21 aprile 2011

IL POSTO PER I FERRI.

Ordinato ieri su Amazon, quelli vendono pure le casse da morto, figurati se non hanno in lista un porta attrezzi arrotolabile:
Varda che bello.
Per 15$ si può fare.
Quello che ho preso io non ha i ferri, ci metterò i miei.

  



MECCANICA DA CAMPO.

Parlo di quella che si può fare per cavarsi dalle peste con i ferri che possono essere trasportati su una moto.
Un po' come la chirurgia da campo, aghi, filo da sutura, porta aghi, pinze chirurgiche, siringhe, farmaci e minuteria varia. Mica si può fare un trapianto di cuore in spiaggia, no!
E nemmeno posso rialesare il cilindro della moto in mezzo ai prati.
Però c'era un ambito della meccanica che mi è sempre stato oscuro perché non l'ho mai frequentato, quello della riparazione, in campo, della catena.
Mai fatto, mai rotta la catena nella mia vita.
Siccome devo pensarle tutte ed essere autonomo ho capito che dovevo andare a scuola.
Ho chiamato Massimiliano Camoletto di DarimotorService ( http://www.darimotorservice.com/ ) e mi ha organizzato una lezione di riparazione catena da affrontare in mezzo al nulla con pochi, semplici ferri.
Il concetto è semplice, Massimo sa spiegare bene, ha tirato fuori una vecchia catena, lo smagliacatene indispensabile, i kit di maglie di giunzione e mi ha mostrato tutti i passaggi dopodiché l'ho fatto io più volte e tutto è andato bene.
Lo so, l'obiezione è chiara: facile farlo in officina, col meccanico a fianco, la musica, il banco da lavoro e la morsa. Certo che cambia la faccenda quando sei da solo, magari sulla sabbia, magari fa 40 gradi, magari piove, magari sei in ginocchio. Lo so ma quello avrò.
In ogni caso Massimiliano è un buon maestro e un buon meccanico.
Senza smagliacatene la faccenda si complica. Quando lo usi capisci il concetto del fatt'apposta.

lunedì 18 aprile 2011

SEI PRONTO? NO!

Oggi un amico, "Roma" da Savona, mi ha chiamato e mi ha chiesto se sono pronto al viaggio. Ancora non sapeva che sarei andato da solo.
Gli ho risposto che mancano 88 giorni ( avevo guardato ieri sera il contatore, il generatore di ansie) e che ho le fiamme già oltre le chiappe, in profondità.
No, Roma, non sono per niente pronto, anzi, ho ancora mille cose da fare e da preparare nonostante abbia cominciato a lavorare alla faccenda a luglio dello scorso anno.
Mentre gli parlavo dello stato dei lavori mi è uscita questa frase:
"Mettiamola così, sono pronto ad affrontare il peggio e a godere del meglio".
Dice che gli pare un modo sensato di affrontare la questione.
Quindi non sono pronto, mi sto preparando per esserlo il più possibile. Ma credo che se dovessi aspettare di essere pronto veramente al 100%, non partirei mai. Già sperimentato in altre occasioni.
Mancano 88 giorni, cazzarola.