venerdì 16 settembre 2011

ZIA MARY IN ITALIA

Da tre giorni è a Milano, sto aspettando che lo spedizioniere mi dica quando andare a prenderla.
Sarà un bell'incontro. Piangerò.

domenica 11 settembre 2011

STIVALI GAERNE SG12

Le mie relazioni sui materiali non sono come quelle molto tecnologiche che si leggono sulle riviste e siti dedicati.
Sto per scrivere una frase poco ortodossa sugli stivali che ho usato in viaggio.
La frase mi è venuta in mente un giorno di gran caldo e fatica e spinte e sbuffi e cadute e scoraggiamento e solitudine e tira e molla in Utah. Forse è nata proprio per quella giornata dura.
La frase è questa: "I migliori stivali sono quelli che non ti ricordi, che addirittura dimentichi di avere addosso".
È vero, la fine della giornata non coincideva mai col desiderio di togliermi gli stivali ma piuttosto col miraggio di una birretta fresca e non sempre la trovavo.
I Gaerne SG12 sono degli stivali eccellenti, sono il top di gamma dell'azienda, sono fatti interamente in Italia e nella produzione c'è molto lavoro manuale.
Mi sono piaciuti molto, sono comodi, sono protettivi, sono ben fatti e sono belli, i ganci si chiudono bene e non si sono mai aperti in maniera accidentale nemmeno quando lo stivale veniva catturato da rami o erbe alte e gli snodi garantiscono il movimento del piede in qualsiasi posizione.
Non ho registrato nessun inconveniente salvo il problema dell'acqua. Un paio di volte sono stato a mollo a lungo nei fiumi per controllare i guadi. Quando gli stivali vengono immersi a lungo in acqua profonda l'ingresso dell'acqua è inevitabile. Gli addetti ai lavori mi hanno spiegato che è una questione di tecnologia, questo tipo di lavorazione non può garantire l'impermeabilità totale dello stivale. 
Non ho avuto problemi in caso di normale pioggia o pozzanghere.
Molti motociclisti americani che ho incontrato mi hanno chiesto informazioni sugli stivali, se erano italiani e se erano dei Gaerne, rispondevo di si e un po' me la tiravo. 
Insomma che altro posso dire? Perfetti.