venerdì 15 aprile 2011

E LE FORATURE?

Oggi ho procurato il necessario per risolvere anche la seccatura delle forature.
Tre leve, kit di toppe, colla e carta vetrata a grana fine. La pompa a mano e le camere ci sono già e anche la borsa che le contiene che verrà fissata sul parafango anteriore.




Ho anche provato a valutare la possibilità di montare le mousse e magari spedire a due officine lungo il percorso altri due treni da cambiare ogni 3000 km circa. Viaggiare leggero e non avere il pensiero di bucare é davvero allettante ma il rischio di avere problemi di surriscaldamento o squagliamento della mousse posteriore è troppo alto. E naturalmente la trasformazione da mousse a squacquerone avverrebbe sempre in momenti poco opportuni. E per stare tranquillo avrei dovuto portarmi camere, leve, toppe e pompa e allora...
Confido negli dei.

martedì 12 aprile 2011

CONTO ALLA ROVESCIA.

Qualche tempo fa ho inserito un contatore alla rovescia ma pensavo che sarebbe servito agli altri, a chi avrebbe visitato il blog. Non avevo mai pensato che mi avrebbe messo una sorta di ansia.
Ogni tanto lo guardo e lui si arrovescia verso il giorno del "lancio", inesorabile, ignorante.
Il giorno in cui l'ho installato, e l'ho fatto da solo..., contava circa 120 giorni. Ora di giorni ne mancano 94 e 2 ore.
Mi tiene il tempo, non lo sopporto.

E L'ELETTRONICA...

Arrivati ieri sera, videocamera e pc portatile Samsung.


IL CASCO.

È arrivato oggi, bianco, bello, comodo, in fibra di carbonio. Un chilo. Italiano. 
Suomy.

sabato 9 aprile 2011

BORSA DA SERBATOIO

Lee P., l'amico che mi sta curando e conservando la moto dallo scorso ottobre, poco fa mi ha mandato una mail: la borsa è arrivata. Un altro tuffo al cuore. Un altro pezzo che si aggiunge.

venerdì 8 aprile 2011

NUOVI PEZZI

Oggi è arrivato il supporto per il GPS, la scatola diabolica.




Il GPS ce l'ho già, è un classico Garmin 60 Cx. Questo:

LA SCATOLA DIABOLICA.


Siccome lo conosco poco ho deciso di andare a scuola, non mi faccio mancare nulla.


venerdì 1 aprile 2011

RELATIVIZZARE.

Ci sono dei momenti in cui penso che non dovrei farlo, di partire da solo, dico. Penso che potrei infilarmi nei casini.
Poi penso a Robert Edison Fulton, Jr. (1909-2004)
Nel 1932 ( millenovecentotrentadue) ha fatto una sorta di giro del mondo in sella a una Douglas bicilindrica. Per tre anni ha incrociato attraverso Turchia, Siria, Iraq, Afghanistan, India, Sumatra, Malaysia, Siam, Indonesia, Cina e Giappone. A quei tempi il casco era una scelta tra una mezza anguria e una cuffia da aviatore, come quella del Barone Rosso. Lui usava un elmetto da esploratore.
Lo si può vedere sul portapacchi anteriore della foto sotto.
Robert E. Fulton jr. documentò il proprio viaggio portando con se dodici chilometri di pellicola.

Sarebbe questo signore qui sotto.


Oppure mi viene in mente l'inarrivabile Ted Simon.
Questo signore nel mezzo degli anni '70 faceva il giornalista e scriveva di sport.
Un giorno pensò che avrebbe potuto fare il giro del mondo.
Cominciò ad analizzare i metodi: in aereo no, troppo veloce e non si vede nulla.
In treno no, si vede di più ma c'è il vincolo delle stazioni, orari eccetera.
In auto no, potrebbe andare bene ma...
In bicicletta no, troppo faticoso e fa male alle chiappe.
A piedi neanche, troppo lento.
In moto!
Già, ma come si guida una moto?
Detto fatto, si procurò una Triumph 500, imparò a guidarla e in vista della partenza la consegnò all'azienda costruttrice per farla "preparare" per un viaggio intorno al mondo ma siccome gli operai erano sempre in sciopero, dopo un mese gliela riconsegnarono come era, una moto da strada degli anni settanta. Di serie.
Lui non si scoraggiò, si attrezzò come poté, si procurò denaro in diverse divise, si procurò il biglietto della nave che dal Sudafrica lo avrebbe portato in Brasile con partenza febbraio 1974 e partì da Londra.
È stato via quattro anni e ha percorso centomila chilometri.
Partì una sera di ottobre del 1973.
Pioveva.
Ha scritto un libro indimenticabile che rappresenta la bibbia dei viaggiatori in moto.
Sono orgoglioso di possederne due copie della prima edizione italiana, Longanesi 1981.
Questo qui sotto è lui ai giorni nostri.


E questa è la moto che lo portò in giro per il mondo.
Era il 1973.


Quindi devo relativizzare.