martedì 3 maggio 2011

GPS SCHOOL.

Non ne ho mai usato uno, non ho mai sentito l'esigenza di averne uno. In macchina non ho il navigatore e continuo a usare le mappe di carta. Quelle del Touring Club al 1:200.000 sono perfette. Possiedo una ricchissima biblioteca di carte 1:50.000 e 1:25.000 e sono felice, sereno. Un passerino.
Durante il viaggio, invece, dovrò usare anche il GPS.
L'ho comprato lo scorso ottobre e siccome mi suscita interesse tanto quanto l'idea di fare all'ammore con un cadavere in putrefazione o farmi un bidet con le puntine da disegno, esso è rimasto nella sua scatola fino a due giorni fa.
Siccome la sfera sul piano inclinato da qualche tempo ha assunto una velocità di crociera preoccupante, ho deciso che dovevo prendere lezioni di GPS e tutto quel che gli gira attorno.
Ho chiesto di poter seguire un corso accelerato, un concentrato di GPS e programmi di gestione delle tracce e delle rotte.
I miei maestri sono Corrado Capra, noto motociclista-esploratore-viaggiatore-ingegnere
e il mitico Filippo, pilota di elicotteri militari da 35 anni... Bosnia compresa.
Questi due individui meravigliosi mangiano pane e Waypoints.
Hanno una pazienza che nemmeno San Francesco era così paziente, pure lui si incazzava perché c'è un limite a tutto. Loro hanno resistito a buttarmi fuori dall'ufficio di Corrado perché hanno ricevuto una certa educazione.
Mi sono presentato a loro come una tabula rasa, pericolosamente inclinata ma rasa, una conoscenza dello strumento pari allo zero assoluto.
Per me il GPS era un aggeggio che dialoga coi satelliti e che ha su molti bottoni da schiacciare. Fine.
Hanno sollevato gli occhi al cielo e hanno cominciato dai concetti di base, quelli delle scuole medie, applicazioni tecniche: Longitudine e Latitudine che è diversa da Altitudine.
Da lì siamo partiti, tre ore intense, mi hanno infilato i concetti a forza, non c'è molto tempo.
Ve lo immaginate un esploratore che si dovrebbe occupare di esplorazioni ad alto livello, tipo il Dottor Livingstone, I suppose, ridursi a fare disegni e fumetti per inculcarmi i concetti nella testa? E il povero Filippo?, un uomo d'azione, abituato a pilotare elicotteri da guerra nei boschi, a testa in giù o anche in retromarcia se serve, mentre cerca di schivare i missili della contraerea nemica e intanto tiene d'occhio il GPS, seduto al mio fianco con la testa tra le mani? "Nooooooooo, porc!#§@%#@, non puoi mettere i Waypoint a tuo piacere, come fossero bandierine colorate del Risiko!" Potete immaginarveli?
Bene la prima lezione di ieri pomeriggio è andata abbastanza bene.
Fino a ieri mattina non sapevo distinguere un waypoint da un matchpoint, questa mattina mi sentivo più sicuro e nel pomeriggio ho cominciato la seconda lezione di tre ore con uno spirito migliore, mi sentivo già parte del gruppo, parlavo con una migliore proprietà di linguaggio, riuscivo già a pronunciare la parola Global Positioning System senza mordermi la lingua. Sono arrivato facendo già un po' il "ganassa", ciao fratelli, come butta fratelli e robe così, tipiche espressioni di cameratismo tra esploratori e viaggiatori di lungo corso. Mi sentivo già di pari grado.
Allora loro hanno messo giù il carico da undici, l'artiglieria pesante: Mapsource, il programma che gestisce tutta la faccenda.
Alla seconda ora e tre quarti Corrado mi guarda e mi dice: "Ti vedo abbattuto, un po' annebbiato!"
Con l'occhio da tinca già andata rispondo:
"Corrado, tu e Filippo siete eccezionali ma a me del GPS non me ne frega nulla, per me il GPS è una medicina amara da deglutire a caraffe, io appartengo alla generazione delle mappe di carta, perdonatemi, lo faccio solo perché devo...". Loro due si sono guardati e mi hanno giurato che alla fine di questo mese sarò innamorato pazzo di questo attrezzo. Io nello stesso tempo mi vedevo sulle spiagge dell'Oceano Pacifico a prendere la mira per lanciare il GPS in mare e non pensarci più.
Adesso, ore 23,40 nella testa ho un macello di termini... mapsource ovviamente, sud, punti, sestante, mark, go to, tracce, rotte, est, inversione delle maree, segmenti, citynavigator, la Rosa dei Venti, punti, waypoints, punti di interesse, bandierine, la Stele di Rosetta, bussola, Fossa delle Marianne, nord vero, goniometro, nord magnetico, gradi e primi e anche secondi... ah e poi, cinque minuti fa ho fatto l'errore di andare a leggermi qualche altra informazione e ho trovato questa che mi ha dato la mazzata finale sulla nuca facendomi capire che di fronte al GPS il mondo si divide in due parti: organismi superiori e organismi inferiori. Io faccio parte di una terza sottospecie non ancora descritta dagli antropologi.
D'altronde ve lo ricordate il grande Fabrizio Meoni cosa pensava dei GPS alla Dakar?
Questo pensava:


Vabbe', sono bollito, vado a dormire, cercherò di sognare mappe di carta scala 1:1, leggete, se avete il coraggio, quello che, dicevo, mi ha dato la mazzata finale.

"Gli orologi satellitari sono affetti dalle conseguenze della teoria della relatività. Infatti, a causa degli effetti combinati della velocità relativa, che rallenta il tempo sul satellite di circa 7microsecondi al giorno, e della minore curvatura dello spaziotempo a livello dell'orbita del satellite, che lo accelera di 45 microsecondi, il tempo sul satellite scorre ad un ritmo leggermente più veloce che a terra, causando un anticipo di circa 38 microsecondi al giorno, e rendendo necessaria una correzione automatica da parte dell'elettronica di bordo. "

Tutti i giorni dovrò correggere i miei strumenti di bordo di 38 millisecondi?

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