Adesso davvero non abbiamo più strada da fare.
Abbiamo lasciato Ted Simon e siamo scesi giù verso sud.
È stato un lungo pomeriggio, caldo e soleggiato. Molti vigneti.
Siamo (scrivo al plurale perché c'è anche la Zia Mary Bombardona) arrivati in prossimità di San Francisco all'ora di punta.
E poi i due ponti ma non il Golden Gate.
Mentre entravamo in città è arrivato un banco di nebbia grigia che ci ha ghiacciati, la temperatura è scesa a dieci gradi in pochi minuti e il vento si è scatenato.
Zia Mary si emoziona. Zia Mary ha un'anima. E se si emoziona si spegne. Come se fosse finita la benzina, e avevo mezzo serbatoio.
L'ha fatto oggi all'ingresso di San Francisco, in una sorta di autostrada. In mezzo a centomila automobili. L'ha fatto il giorno che siamo arrivati a Port Orford. Di fronte a una grande pietra con scritto Benvenuti a Port Orford, lei si spenta. Riparte dopo pochi secondi. L'ha fatto nella Monument Valley, davanti a una valle piena di tre cavalli sulle Montagne Rocciose e sotto un violentissimo temporale. Non c'e la fa. Non è un insieme di ferro e plastica, Zia Mary è viva, pensa, agisce, prova emozioni, ha freddo e ha caldo, sente la fatica. E trema se ha paura ma poi insieme ci facciamo coraggio e andiamo avanti.
Oggi ho trovato una stazione di peso per i camion e ho chiesto al poliziotto se poteva pesare Zia Mary. Non problem man! 484 pounds. Con su tutto.
Lo spedizioniere sta sulla baia, abbiamo visto il posto. È una bellissima e ripeto, bellissima zona industriale, con i giardini, le aiuole e gli alberi, sulla baia. L'unico posto per dormire senza muoversi per miglia da qui è un albergo fighissimo vicino a un marina. Sta a cinquecento metri dallo spedizioniere. I clienti sono tutti tirati, sono entrato lurido come un maiale e sono riuscito anche a ottenere uno sconto. Zia Mary è parcheggiata in mezzo a Mercedes e Porsche.
Un valletto con un carrello ha portato tutti i bagagli sporchi di polvere e fango nella mia stanza. A dolla.
Ho una stanza molto diversa dai campeggi in mezzo al bosco e dalle stanze dei motel da sparatorie che ho trovato in queste settimane. In alcuni di quei motel ti noleggiano le armi per le eventuali sparatorie se non hai dietro le tue.
Qui è diverso, cena di pesce e domani colazione in camera. Ultimo lusso.
Finito di imballare la moto dovrò aspettare fino a domenica sera per il volo.
E poi?